Outlander - La serie di Diana Gabaldon

Culloden, canzoni

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ClaireFraser
view post Posted on 15/4/2007, 13:46     +1   -1




Canzone popolare scozzese (Pare che sia stata scritta da Alastair McDonald)

La più nota canzone popolare scozzese sulla battaglia di Culloden (16 aprile 1746), l'ultima battaglia di terra che sia stata combattuta sul suolo britannico, che segno la fine definitiva dell'indipendenza scozzese e la distruzione dei clan e della società tradizionale.

La battaglia fu in realtà combattuta tra le forze giacobite (si veda anche Song For Ye, Jacobites), che sostenevano la pretesa al trono di Carlo Edoardo Stuart (detto Bonnie Prince Charlie) e il preponderante esercito inglese, che sosteneva il sovrano della casa di Hannover, il re Giorgio II. La rivolta giacobita del 1745 terminò nel sangue a Culloden. In seguito alla sconfitta, come detto, la società tradizionale scozzese ebbe termine. Carlo Edoardo Stuart, cattolico, si esiliò a Roma e non tornò mai più nel suo paese.

Le conseguenze furono tragiche e in parte anche grottesche. Subito dopo la battaglia, il generale Cumberland, comandante dell'esercito inglese, ordinò che tutti i prigionieri e i feriti giacobiti fossero messi a morte; per questo motivo, Cumberland è da allora ricordato come The Butcher, il macellaio. I prigionieri di più alto lignaggio, vale a dire i nobili e i capiclan, furono in un primo momento risparmiati per essere però processati e giustiziati a Inverness
Nella sua fuga verso Roma, Carlo Edoardo Stuart dovette sopravvivere a una taglia di 30.000 sterline che era stata messa sulla sua testa, senza neppure la condizione di "vivo o morto": era ricercato solo morto. Per passare in Francia, fu costretto a traverstirsi da donna facendo finta di essere la cameriera di Lady Flora McDonald.

Subito dopo la battaglia, mentre i prigionieri e i feriti venivano massacrati, Cumberland "il macellaio" cavalcò fino a Inverness con la spada sguainata e insanguinata, un gesto simbolico di minaccia. Il giorno seguente, il massacro continuò e pattuglie furono di nuovo inviate sul campo di battaglia per uccidere tutti gli eventuali sopravvissuti; fonti coeve narrano che ben 70 giacobiti sopravvissuti furono così finiti. Cumberland, inoltre, fece incarcerare ogni benché minimo simpatizzante della causa giacobita.

I prigionieri incarcerati furono portati in Inghilterra per essere processati con accuse di alto tradimento; i processi si svolsero a Berwich, a York e a Londra. Fu stabilita una "percentuale fissa" di condanne a morte: un prigioniero su venti veniva messo al patibolo. In totale, 3470 scozzesi giacobiti vennero processati. 120 furono impiccati; 88 morirono in prigione; 936 furono deportati nelle colonie e 222 furono esiliati. Alcuni furono assolti e liberati, ma di altri 700 non si sa assolutamente niente. Cumberland fu spietato anche con i disertori del proprio esercito: 36 soldati inglesi furono passati per le armi.





image




La distruzione totale dei giacobiti continuò nei mesi successivi, con la virtuale eliminazione della società scozzese. Fu proibito portare il kilt e il tartan, simboli di identità dei clan; con il Tenures Abolition Act il vincolo feudale del servizio militare per il clan fu abolito, mentre lo Heritable Jurisdictions Act pose termine al potere sovrano del capo sul proprio clan. Le confessione religiosa preponderante tra i giacobiti, l'episcopalianismo (il cattolicesimo era già stato proibito) fu messa al bando. Le truppe inglesi furono poste di stanza in Scozia come forze di occupazione.

Nella foto inserita nel corpo del testo: Cippi in pietra che ancora oggi segnalano le fosse comuni dei caduti scozzesi a Culloden.





LA MESSE DI CULLODEN

Soffiano venti freddi sulle brughiere,
ardono caldi i fuochi del nemico.
Come la messe di Culloden
crescon la pena, la paura e la morte.

Fu l’amore per il nostro principe a portarci a Drumossie, [*1]
Ma nel tempo appena che mi ci vuole a narrare
il fiore del nostro paese giacque straziato da un’armata
spietata e rosso sangue come i tizzoni infernali.

Soffiano venti freddi sulle brughiere,
ardono caldi i fuochi del nemico.
Come la messe di Culloden
crescon la pena, la paura e la morte.

I Campbell e i McFall fecero il gioco degli inglesi. [*2],
I McDonald, in preda all’ira, non fecero nessun gioco.
Furon moschetti e cannoni contro onore e coraggio,
gli invasori rimasero in piedi mentre i nostri uomini dei clan caddero.

Soffiano venti freddi sulle brughiere,
ardono caldi i fuochi del nemico.
Come la messe di Culloden
crescon la pena, la paura e la morte.

Nessuno altro che i bambini restano ormai alle donne,
con soltanto il ricordo di un padre e di un figlio.
Scacciati dalle loro case per alloggiare gli stranieri.
L’ora più nera del nostro paese è cominciata.

Soffiano venti freddi sulle brughiere,
ardono caldi i fuochi del nemico.
Come la messe di Culloden
crescon la pena, la paura e la morte.



NOTE

[*1] Drumossie: Culloden si trova nei pressi di Inverness; Drumossie è un altro nome di quest'ultima località.

[*2] Nella canzone si accusano alcuni tra i principali clan scozzesi (e i due principali: i Campbell e i McDonald) di aver fatto poco o punto per la causa giacobita, e addirittura il gioco degli inglesi. La realtà storica è differente. Anche i Campbell e i McDonald condivisero il tragico destino di tutti i clan dopo la disfatta di Culloden.



Tratto dal sito http://www.prato.linux.it.

Edited by ClaireFraser - 15/5/2007, 19:14
 
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ClaireFraser
view post Posted on 15/4/2007, 14:02     +1   -1




"Ballata del campo di Culloden"

Sono qui al campo di Culloden,
a cercare il corpo del mio amore...
Il nevischio ghiacciato mi acceca,
e non vedo più nulla...
Il vento selvaggio devasta
la mia carne e le mie ossa.
Dove sei, amore mio?
I miei stivali strappati
sono inzuppati di sangue e di pioggia,
l'erba alta è trafitta
da migliaia di corpi straziati.
Dove sei, mio signore?
I gemiti dei feriti mi spezzano il cuore...
Ecco l'eroico Grant,
ecco il possente MacKenzie...
Fratelli, è vivo o è morto
il mio signore?
Gli alti guerrieri, splendidi e fiammeggianti,
giacciono a terra, mutilati in laghi di sangue,
e possono solo gemere o pregare in silenzio...
Il vento solleva i kilt,
e bianchi brandelli
di bianche camice insanguinate...
Vedo dei corpi giovani e bellissimi,
come giovane e stupendo è il mio amore...
Dove sei, John?
Dove sei, cuore del mio cuore?
Cerco ancora,
mentre il vento selvaggio
piange gli eroi della Scozia...
Ecco Fraser, Chrisholm, Gilivray, Macdonald...
Sono stanca e straziata,
da due giorni non mangio,
da settimane non dormo...
Gli occhi dei guerrieri morti
trafiggono il fulcro della mia anima.
Dove sei, mio signore?
Lontano, a Est,
i corpi della mia gente
sono ammucchiati come legname,
senza pietà, senza misericordia.
Il gelo di questo aprile spietato
penetra nelle mie ossa,
la spada di questa crudele primavera
lacera la mia carne e il mio cuore...
Ecco, un raggio di sole
incendia la nebbia dorata,
ecco il mio signore
morente sull'erba della brughiera...
John, amore mio,
mi hai atteso, sei ancora vivo:
prendo la sua destra insanguinata
e la colmo di baci,
prendo la sua mano ferita
e la pongo sul mio seno...
"Non piangere, donna,
non piangere, figlia di Scozia:
ti ordino di vivere,donna,
per me, per la Scozia, per
il bambino che porti in grembo..."
"No, non posso vivere, John,senza di te,
non posso vivere senza il mio dolce signore..."
"Amore mio, ho combattuto
con coraggio e con onore,
e muoio nella pace...
Il Dio della pace certo accoglierà
chi ha difeso i suoi cari e la sua terra...
Donna, prendi il mio sporran,
prendi la mia spada e il mio pugnale:
per nostro figlio... prendi il rosario
che è intorno al mio collo e il mio
anello nuziale: per te... prega per me,
amore mio... sii felice, poiché
non mi hai dato altro che gioia
nei brevi giorni della nostra unione..."
Le lacrime mi annebbiano la vista,
e non distinguo più il volto del mio amore...
"Promettimi, donna,
di combattere il desiderio di morte,
e di vivere, per me, per la Scozia
e per nostro figlio...
un giorno mi raggiungerai in Paradiso,
ma ora ti ordino di vivere!"
"Te lo prometto, John,
te lo prometto..." gemo con voce spezzata...
Mi chino sul mio amore,
e bacio la sua fronte insanguinata,
John mi stringe la mano,
per l'ultima volta, e muore...
Ed ecco, giungono i miei nemici,
prendono il corpo del mio signore,
e lo bruciano insieme agli altri,
in una montagna dolente, insanguinata,
e, talvolta, ancor viva, di corpi...
O Scozia, Scozia,
Scozia adorata, tenera e selvaggia,
oggi piangi tutti i tuoi figli,
ed io non posso consolarti...
Non ho più casa,
non ho più sposo,
dove poserò il mio capo?
Ma il bambino si muove nel mio grembo,
il rosario del mio signore
è al mio collo, e la speranza
rinasce nel mio cuore...
Andrò lontano, lontano,
in una nuova terra,
ed anche se sarò straniera,
fra gente straniera,
porterò la poesia e la forza,
il profumo e lo splendore
della Scozia con me...
E' morto solo il corpo
del mio signore...
il suo spirito è vivo,
è qui con me...
Qui sul campo di Culloden
sembra che tutto sia finito, per noi,
ma non muore mai la speranza,
non muore mai l'amore,
amore mio...

Tratto dal sito http://www.club.it.

Edited by ClaireFraser - 15/5/2007, 19:14
 
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ClaireFraser
view post Posted on 21/4/2007, 18:34     +1   -1




Hallò mo caraid :) ho trovato un sito in cui ci sono canzoni sulla battaglia di Culloden!!

Sono cantate da dei cantastorie scozzesi!! Secondo me sono molto belle :)
spero che vi piacciano!! fatemi sapere ok? :)


Will he no come back again (Scozia XVIII secolo; "Egli non tornerà più?"; un altro canto legato all'epopea giacobita che parla del fallimento dell'ultima ribellione scozzese terminata con la disfatta degli scozzesi nella piana di Culloden il 16 aprile 1746. Il protagonista di questa canzone è sempre il Bonnie Prince Charlie



The Skye boat song (Scozia, XVIII secolo; trad. "La canzone della barca di Sky"; canto di ribellione legato all'ultima rivolta giacobita del 1745-46

Charlie is my darling Scozia, dine XVIII inizio XIX sec; trad. "Carlo è il mio caro"; canto legato all'ultima rivolta giacobita capeggiata dall'ultimo pretendente cattolico al trono d'Inghilterra, il principe Carlo Edoardo Stewart (1729-1788) conosciuto, ed amato dagli Scozzesi come il "Bonnie Prince Charlie)


The Bonnie moorhen (Scozia XVIII sec.; "La bella folaga"; probabilmente un incitamento alla rivolta mascherato da canto d'amore o da ode dedicata all'omonimo uccello. Infatti secondo alcune tesi, i colori del piumaggio del volatile cantati in questo pezzo non sarebbero altro che i colori del tartan del clan Stewart, quello del Bonnie Prince Charlie"


Jhonny Cope (Scozia XVIII sec. altro canto legato alla "Jacobite Rising" del 1745-46; il 21 settembre 1745 presso Prestonpans in Scozia, truppe di ribelli scozzesi giacobite guidate dal generale Lord George Murray, sbaragliarono in meno di dieci minuti la formazione regolare inglese che, teoricamente, avrebbe dovuto riportare l'ordine in Scozia. Il comandante inglese il generale Sir John Cope, vista la mal parata, fu il primo a darsela a gambe senza curarsi minimamente della sorte dei propri soldati, rimediando così una figuraccia tale che ancora oggi con questa canzone viene pesantemente schernito)


ye Jacobites by name (Scozia XVIIIsec. "Voi giacobiti solo di nome"; canto legato all'ultima rivolta giacobita e dedicato a quegli scozzesi che si dichiaravano giacobiti a parole, ma per paura o interesse, evitavano di esporsi e di prendere parte attiva alla ribellione


Edited by ClaireFraser - 15/5/2007, 19:25
 
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willow4
view post Posted on 24/5/2007, 20:52     +1   -1




qualcuno per caso riesce a trovare il testo della canzone "ghost of culloden"?dovrebbe essere di David Antony Clark
 
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*Ki@r@*
view post Posted on 25/7/2008, 18:07     +1   -1




Io come testo ho trovato questo.....Non so se di quell'autore preciso,ma i versi sono molto belli...



'Can you hear them, Can you see them
Marching proudly, across the moor
Hear the wind blow, thru the driftin snow
Can you see them, the Ghosts of Culloden'

verse 1
Scotland’s flag was raised, by Loch Sheil
Our King’s come hame, to claim his crown
Our Clans rallied round, wi avenging steel;
But blood will flow now, on Scottish ground

verse 2
Men wi’ honor marched, on the battle field
Outnumber’d 10-1, they fought wi’ pride
Hear the swords clash, on blood red shields!
For Cal-e-donia, they fell and died

verse3
Now raise your glass, to the mighty dead!
Their ghosts live on, our bloodline true
The soul of Freedom, has never fled
Can you feel their heartbeat, inside of you?

Bella questa sezione storica....non dovrebbe essere abbandonata!!! :12:
Baci a tutte!!!!
 
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giamila.72
view post Posted on 11/8/2008, 11:03     +1   -1




culloden :21:

battaglia di culloden :21:

culloden moor... :09: le musiche sono una meraviglia!!

Prestonpans mi ricorda qualcosa!! :21:
 
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redarcher
view post Posted on 13/8/2008, 14:34     +1   -1




Qualcuna di voi ha la canzone di 'Ghosts of Cullode'? Io l'ho scaricata da E-mule, ma è più lenta ed è cantata da una donna; quella che ho sentito invece è la voce di uomo, giusto?
 
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Susyanna
view post Posted on 26/6/2013, 22:28     +1   -1




belle musiche e soprattutto brava a chi ha avuto l'idea di realizzare questo spazio
 
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7 replies since 15/4/2007, 13:46   588 views
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